UNAROBAFURBA N^4: servizi low cost alle famiglie

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Come già detto, la “banca del tempo” raccoglierà le energie di molti giovani disposti a mettersi al servizio della loro città, e vi sono altri modi oltre a quello di sostenere le associazioni locali: per esempio, coadiuvare l’amministrazione nell’erogazione di alcuni importanti servizi alla cittadinanza. In questo modo potrebbero tornare a prendere vita alcuni servizi ormai sospesi da alcuni anni come il centro estivo, il centro natalizio, il doposcuola. Sembra impossibile? invece si può fare! laddove un’amministrazione non riesce a trovare le risorse necessarie per erogare un servizio, queste si possono trovare all’interno della società civile. Giovani volontari, privati, enti, associazioni del territorio. Io l’ho fatto, e il 16 giugno partirà un servizio di centro estivo a Tortona per sessanta bambini!

Fino a qualche tempo fa, invece, era attivo un servizio molto prezioso, quello dei nonni civici che assistevano all’ingresso e uscita dalle scuole. Il servizio è andato spegnendosi e la generosità dei partecipanti non è stata forse troppo apprezzata. Sarebbe opportuno, invece, reimpostare il servizio ampliandolo ulteriormente con lo “scuolabus pedonale” o, perchè no, con un servizio alternativo di autotrasporto che non pesi sulle tasche del Comune. Tutte idee che necessitano di essere seguite, curate, idee composte di persone che devono essere coinvolte e ascoltate per ridare facilmente importanti servizi alle famiglie.

 

#UNAROBAFURBA N^3: Imprenditoria Giovanile

03_ImprGiov-01Questo è un punto fondamentale. Per fare in modo che i giovani si fermino a Tortona bisogna che qui ci siano le condizioni ideali affinchè ciò accada, cioè l’humus necessario per far crescere e sviluppare i propri talenti e le proprie ambizioni. Ma come fare per lanciare l’imprenditoria giovanile a Tortona? E quale deve essere il ruolo di un’amministrazione in gamba che vuole favorire l’imprenditoria pur lasciando libertà ai nuovi imprenditori?

Secondo me la risposta, gli ingredienti della ricetta sono questi:

Lungimiranza: un’amministrazione deve trovare almeno le risorse per pianificare il futuro della propria città. Serve creare un contenitore, un “incubatore” fatto di professionisti (e a Tortona non ne mancano) che possano svolgere la funzione di supervisor nei confronti delle nuove istanze;

Disponibilità: Tortona ha molti spazi comunali del tutto inutilizzati (quei pochi che non sono riusciti a vendere), che giacciono in stato di completo abbandono. Bisogna metterli a disposizione per ospitare nuove attività che generino chiaramente esternalità positive per la cittadinanza. Un esempio? Il museo Orsi. E’ come avere una scatoletta di tonno ma non l’apriscatole. Cosa ce ne facciamo di un museo chiuso? Perchè i bellissimi trattori non possono coesistere con un ristorante, un bar, una sala convegni, una galleria d’arte, un negozio di sport, una radio (o perchè no, uno skate park?)

Contatti: serve un dialogo vero e costante con chi, come una fondazione bancaria radicata al territorio, sia disposta ad investire sul coraggio dei giovani che restano a rischiare a Tortona piuttosto che altrove;

Coraggio: l’Amministrazione deve trovare il coraggio di sviluppare dei bandi esclusivamente per i giovani e di dare in concessione gli sapzi comunali dismessi alle idee valutate più brillanti, secondo criteri semplici, chiari ed efficaci. Sette anni di scommessa su una start-up giovanile. I giovani sono già pronti a scommettere sul loro futuro, Tortona è pronta a scommettere su di loro?

 

 

#UNAROBAFURBA N^2: La banca del Tempo

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La Banca del Tempo è uno strumento  già attivo in molte città italiane. Spesso si presenta con modalità differenti, a volte è pensato per i professionisti, a volte è legato a realtà strettamente culturali, io vorrei legarlo invece al tema del volontariato e, quindi, al servizio alla cittadinanza.

Come funziona? Facile! Pensate ad una banca, appunto, in cui invece che depositare denaro si deposita del tempo. Pensate ai giovani di Tortona, ai pensionati, a chi è temporaneamente senza lavoro o a chi, semplicemente vuole investire il proprio tempo libero: ci si iscrive ad un portale gestito dall’Amministrazione, la nostra “banca” appunto, e si viene indirizzati verso alcune attività di volontariato che necessitano di sostegno, come la mensa dei poveri, il dormitorio, i centri di accoglienza per i disabili, la croce rossa, il canile… ma potrebbe anche essere l’occasione per partecipare ad alcune manifestazioni estemporanee come alcuni banchetti in piazza a sostegno di importanti eventi sociali. La “banca” ti dà la possibilità non solo di avvicinarti a delle realtà di volontariato verso cui ti senti più affine ma anche di indirizzarti, in base alla tua disponibilità, verso altre a cui forse non avresti mai pensato, aiutandoti a scoprire nuovi mondi.

Ok, tutto bello, ma in cambio?

In cambio c’è qualcosa. Sì perchè queste persone ora vantano un credito nei confronti di Tortona, e sarebbe bello ringraziarli con quello che Tortona ha da offrire: ingresso ad alcune mostre o ad eventi culturali, sconti con alcuni esercizi convenzionati, partecipazione gratuita (per i più giovani) ai progetti di scambi internazionali e molto altro. Basta spremersi le meningi!

Inutile dire che le persone coinvolte potrebbero non solo sostenere le attività di volontariato presenti in città ma anche coadiuvare l’amministrazione nell’offerta dei servizi sociali alla cittadinanza… ma lo vedremo nella buona idea n^4!

#UNAROBAFURBA n^1: PARLIAMO DI CENTRO GIOVANI

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Comincio da qui, con una precisazione:

“Un bar senza clienti è un bar vuoto, un centro giovani senza giovani non è niente”.

Quello del centro giovani privato a Tortona è un progetto che inseguiamo da ormai due anni. Ma perchè voler aprire un CG quando il Centro OFF ha chiuso per fallimento di presenza giovanile? Non c’era interesse? No, si era partiti da presupposti differenti. Eccoli qua: Il CG Comunale è direttamente gestito dalla Pubblica Amministrazione ed è visto come lo strumento attraverso il quale far arrivare ai giovani le politiche giovanili (dall’alto quindi). Inoltre comporta già di per se una spesa, un costo per il Comune che chiaramente, in tempo di crisi, cerca di ridurre all’osso. Ma chiaramente senza investire denaro, come è possibile creare attrattori per i giovani, se non ci sono nemmeno i soldi per le fotocopie?

Il CG privato è uno spazio gestito direttamente da un gruppo di persone che si associano e che hanno, come prima necessità, quello di riuscire ad autosostenersi economicamente attraverso una piccola attività. Pensare al soldo prima di tutto non è una cosa brutta, anzi, è il motore di tutto, visto che il gruppo dirigente avrà tutto l’interesse a creare più contenuti possibili (concerti, eventi culturali come mostre, reading, performance live, balli, ecc) per attirare pubblico. Ed ecco che nasce un circolo vistuoso in cui si genera musica, arte, cultura, si invitano nuovi soggetti (altre associazioni) così da allargare la proposta, poi si lascia sempre più spazio ad altri enti che traggono beneficio dalla collaborazione. Fai un corso di teatro? Fallo qui da noi, gratis! Organizzi una scuola di liscio per i meno giovani? Fatelo qui! Ed ecco che lo spazio si popola di tribù differenti, offerte differenti, facendo rete come sempre, partendo da zero. Altro che non ci sono i soldi!

Tutte storie? E allora guardatevi il Centro Meltin Pop di Arona, in Provincia di Novara!

In una cittadina di dimensioni simili a Tortona il “Meltin” ha 70.000 tesserati che partecipano agli eventi culturali organizzati tutte le settimane. E’ diventato ovviamente la sede di molte delle associazioni del territorio che collaborano tra loro, e come se non bastasse è anche la sede del primo incubatore d’impresa giovanile, che tanto per dare qualche dato ha generato, in cinque anni, 70 posti di lavoro per altrettanti giovani.

Insieme ad altre persone, sono due anni che ci battiamo perchè un posto come questo prenda vita a Tortona, allo Chalet Castello, ma è due anni che non si muove una foglia. Anzi… Approfittando del nostro parlare di un nuovo CG allo Chalet, il Comune ha spostato l’OFF allo Chalet convinto di poter vendere le mura del vecchio Centro. Invece nessuno le ha comprate, com’era prevedibile, e tutto è rimasto lì a prendere polvere, come al solito.

Io penso che ogni mese che passa a Tortona sia un mese sprecato e che un progetto come questo possa davvero cambiare completamente l’immagine di Tortona e renderla uno dei posti più vivi di tutta la provincia, se non di più.

Cosa ne pensate? Alla prossima robafurba!